Se cliccate sulla foto sotto, cari lettori, indovinerete subito dove siamo ! Si direbbe il sud come cantava Nino Ferrer. C’è una vecchissima quercia dalla fronda larga sotto la quale potete ripararvi dai raggi del sole, fa più di 34° oggi. C’è un’antichissima sofora come non ne ho mai vista che ospita una bellissima pergola, c’è anche la tradizionale magnolia che conferisce al parco un aspetto New-Orleans. Al di là del giardino e della casa, la vigna si arrampica sulle colline all’infinito. Due cani da caccia che sembrano più vecchi della quercia sono sdraiati davanti alla porta della casa, indifferenti ai visitatori. Il vento ci porta la musica che sta ripetendo un gruppo locale sul sagrato della vecchia chiesa in cima alla collina. Solo i gridi di due bambini che litigano per l’altalena rompono l’armonia del luogo. Ovviamente, non ci sarà la guerra come nella canzone, ma si sente comunque un’effervescenza, una febrilità perché la vendemmia non è ancora iniziata e nessuno sa ancora quando inizierà. Dipende dal tempo e fa veramente ancora troppo caldo per vendemmiare. La notte, i viticoltori sono preoccupati, scrutano il cielo e appena vedono una nuvola sparano il cannone per allontanare i temporali. Strana guerra che si svolge quasi ogni sera.
Siamo nell’Entre-deux-Mers, la regione di Bordeaux che si estende dal confluente della Garonna e della Dordogna ad ovest fino al limite del Lot-et-Garonne ad est. I lettori più fedeli si ricorderanno che siamo già andati a Rions ed a La Sauve. Oggi, siamo a Haux, una cittadina tra La Sauve e Langoiran. Io adoro l’Entre-deux-Mers, per me attraversare la Garonna è come sbarcare su marte tanto i paesaggi sono diversi dal mio piatto e noioso Médoc. Il Médoc assomiglia alle Fiandre mentre l’Entre-deux-Mers sembra la toscana con il suo paesaggio ondulato fatto di colline, poggi, boschi, prati, campi, piccole vallate attraversate da ruscelli che si gettano nella Garonna o la Dordogna. Nell’Entre-deux-Mers ci sono ancora le bastide, le città fortificate, le abbazie inglesi, i castelli medievali come se fossimo ancora al centro della guerra dei cent’anni ! Ma volete sapere cosa mi impressiona di più ? la vigna ! strano per un abitante del Médoc ma qui la vigna è veramente a perdita d’occhio ! Nel Médoc, la vigna è un mare ; nell’Entre-deux-Mers, la vigna è un oceano ! La città di Haux è in cima ad una collina argilloso-calcarea : tutto l’Entre-deux-Mers è costituita da un vasto strato di calcare, ma non vi lasciate ingannare dai nomi guasconi, il nome Haux non deriva dal francese “haut” ma dal guascone “hau” che designa il faggio…
Lo “château Lamothe”. La parola château designa semplicemente un’azienda vitivinicola. A volte questi castelli assomigliano a Versailles, a volte sono delle certose, a volte sono semplicemente delle case. In ogni caso, il castello Lamothe è tipicamente bordolese ! Le sue fondamenta risalgono al XVI secolo ma è stato completamente ristrutturato nel XIX secolo. L’edificio, nella foto sotto, è collegato al castello per mezzo di un arco. E’ la parte più antica del castello…
Forse vi chiedete peché vi faccio scoprire questo piccolo castello invece di un grande cru del Médoc o di Saint Emilion ? Già perché il vino del castello è ottimo, i proprietari sono davvero degli appassionati : sono loro che mi hanno fatto visitare la proprietà ! qualcosa che non troverete nei grandi cru degli château bordolesi ! Ma c’è un’altra ragione per vedere il castello Lamothe : le cantine dove fanno invecchiare Il vino sono straordinarie, forse qualcosa che non vedrete altrove a Bordeaux….
Per raggiungere le cantine, dobbiamo prendere il cammino che passa sotto l’arco e scendere la collina. Notate i bei fiori lungo il muro, si chiamano in francese : vendangeuses (asteraceae) perché fioriscono in autunno e annunciano la vendemmia !
Dietro il castello….
L’ingresso della prima cantina dove viene conservato il vino. In realtà non è una cantina come l’immaginate, è una cava di pietra calcarea come ce ne ovunque sulla sponda destra di Bordeaux. In queste cave nel XVIII secolo sono stati estratti i blocchi di calcare destinati alla costruzione di Bordeaux. La Garonna è vicina, una volta estratti, i blocchi di calcare venivano trasportati via fiume fino a Bordeaux su navi chiamate Gabare. Poi, i blocchi erano tagliati a Bordeaux sui cantieri di costruzione. All’ingresso della cava, le pareti sono tappezzate di animali fossilizzati : ostriche, ricci di mare… qualche milione di anni fa, tutta la regione era ricoperta dall’oceano. Nel medioevo, la grotta veniva usata come ovile. Forse qui, nei tempi preistorici, c’era una grotta ornata come quella di Pair-non-Pair ! Non lo sapremo mai, ma mi piace immaginarlo ! Volete entrare !
La proprietaria ci racconta degli aneddoti divertenti. Per esempio : durante la seconda guerra mondiale, i tedeschi avevano requisito il castello per farne il loro comando. E sapete dove si nascondevano i tizi della resistenza ? proprio nella cava sotto ! Forse, ci sarà qualcosa di vero…ma questa storia l’ho sentita anche a Saint-Emilion !
La temperatura della cava è sempre tra 12 e 14°…Ah le bottiglie su ripiani coperte di polvere e ragnatele, un grande classico ! Ovviamente il vino non si conserva così….
Le centinaia di botti allineate nella cava. Ogni botte costa circa 600 euro…..davanti allo spettacolo : un silenzio di cattedrale, siamo tutti rimasti a bocca aperta ! E sapete perché ? vi lo dico perché non indovinerete mai : perché non sono le botti bordolesi tradizionali di 250 litri, sono botti di 300 litri…e questa cosa, noi gente del Médoc, non l’abbiamo mai vista ! La proprietaria ci rassicura : le botti di 300 litri costano lo stesso prezzo e sono più conveniente per un piccolo castello…comunque è stato uno shock ! Forse avete notato che la cava assomiglia più ad una miniera di carbone che ad una cava di pietra calcarea. E’ normale è l’alcol ! Un’altra cosa divertente sono le stalattiti che pendono dal soffitto, sono fatte di una specie di materia gommosa, viscosa….sempre gli scambi tra l’aria della grotta e il vino nelle botti.
L’ingresso della seconda cava. Abbastanza recente perché i proprietari sapevano che c’era un’altra cava nel XVIII secolo ma nessuno l’aveva mai scoperta !
Vedete la differenza : qui il soffitto è bianco ! si vede bene tutto il lavoro dei tagliapietre, le tracce che hanno lasciato i bulini…
Qui, il vino in bottiglia è immagazzinato prima di essere spedito verso gli Stati Uniti, quasi 90% della produzione è esportata verso l’America.
Torniamo al castello. Questo è un po’ più banale, sono i serbatoi in acciaio inox ancora vuoti che aspettano la vendemmia. In questa cantina si farà tutto il lavoro di vinificazione….
L’autore di questo blog, sempre pronto per un assaggio ! Il castello Lamothe fa circa 145000 bottiglie di vino rosso (côtes de Bordeaux) e 300000 bottiglie di vino bianco….e anche 7000 bottiglie di vino “liquoreux” nell’appellazione Cadillac. Attenti ! i vini “liquoreux” sono vini dolci tipo Sauternes, Cadillac, Sainte Croix du Mont, Montbazillac…ecc…liquoreux non significa liquoroso !
Spero il post vi sia piaciuto. Comunque, un giorno se avete l’occasione :
http://www.chateau-lamothe.com/